All'interno della chiesa castiglionese sono stati ordinati molti reperti storici e religiosi del
culto dei Santi
Il Rione Porta Romana ha contribuito alla realizzazione dell’allestimento
Il Rione Porta Romana ha contribuito alla realizzazione dell’allestimento
“Da
tempo c'era l'idea di riordinare e sistemare i reliquiari, la
ristrutturazione è stata
l'occasione propizia per dar
vita a questa raccolta che ci auspichiamo possa essere ampliata e
curata sempre di più” commenta Don Marcello Colcelli, Arciprete parroco
della Collegiata. L'esposizione presenta decine di reliquiari, che si
differenziano per tipologia fra urne, ostensori
o le cosiddette “reliquie senza reliquiario” e che risalgono a diverse
epoche storiche, comprendendo un lasso di tempo che va dai primi anni
del 1600 fino all'inizio del secolo scorso. In realtà, però, le reliquie
contenute sono anche più antiche, raccolte
durante i secoli dai fedeli e dalle istituzioni ecclesiastiche
castiglionesi nei più svariati modi.
Grazie
alle informazioni di Don Marcello e di Carmelo Serafini, riusciamo a
ricostruire la storia e la provenienza di molti
di questi reperti. Del fondo Collegiata si conservano i teschi ritenuti
di San Donnino e San Placido, varie urne di rame dorato con teca, di
cui una con alcune reliquie di Santa Filomena (il cui culto era molto
diffuso nel 19esimo secolo nel centro Italia),
ostensori con reliquie di Sant'Antonio da Padova, Sant'Anna e San
Nicola. Nella raccolta anche dei calici da messa del 1600 e le
“cartagloria”, tabelle dorate sulle quali erano trascritti alcuni dei
passaggi fondamentali di preghiere liturgiche, in uso nelle
chiese dal 1500 fino agli anni '60.
Dal
fondo Sant'Agostino - chiesa che due anni fa ha subito il crollo del
tetto - invece provengono tre urne di bella fattura,
tutte purtroppo senza reliquia interna, fra cui una teca di mogano con
cherubini bronzei di inizio ‘900; ostensori con reliquie di San Paolo
Eremita (titolare della chiesa), San Marcello, San Nicola da Tolentino e
San Valerio. Il patrimonio culturale e religioso
rappresentato dalle reliquie delle chiese castiglionesi e della stessa
Collegiata non è certo esaurito qui, anzi il reperimento e la
catalogazione continuano senza sosta per completare il progetto avviato
ma, come suggerisce Don Marcello, “questa prima raccolta
assume già un forte valore di conservazione della memoria della nostra
comunità e di devozione per i fedeli del passato che hanno pregato su
queste reliquie”, una
mission a cui il Rione Porta Romana ha partecipato con orgoglio ed entusiasmo.
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